
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I tirocini curricolari, cioè quelli svolti mentre si sta compiendo un percorso di studi (per esempio mentre si fa l'università, oppure un master) sono un po' i "parenti poveri" dei tirocini extracurricolari. Questo perché la normativa non protegge a sufficienza i diritti degli stagisti curricolari, a cominciare da quello a ricevere una indennità mensile. Eppure ogni anno un numero enorme di persone fa tirocini curricolari: tra 150mila e 200mila secondo le stime della Repubblica degli Stagisti, contando insieme gli stagisti-studenti provenienti dalle università, dagli ITS, dai corsi di formazione professionale, dai master universitari e non universitari, e in generale da qualsiasi percorso di formazione formalmente riconosciuto.
A focalizzare pro e contro insieme a Eleonora Voltolina, in questo episodio del podcast della Repubblica degli Stagisti registrato live all'università Cattolica di Milano, c'è Paolo Romano, 27 anni, già segretario metropolitano dei Giovani Democratici e da pochi mesi consigliere regionale della Regione Lombardia.
Durante la conversazione viene toccato anche il tema della mancata riforma della normativa, "sfiorata" e poi svanita nel 2022 con la caduta del governo Draghi, e della necessità di rafforzare i diritti dei tirocinanti curricolari: «Mi fa un po' specie» dice Romano, che la legge tuttora vigente sui curricolari risalga «al 1997-1998: io sono nato nel 1996: siamo coetanei! Ci sono problemi enormi, che è molto grave non siano stati affrontati prima». E qui Romano fa come esempio il fatto che ad oggi i tirocini curricolari non diano vita a comunicazione obbligatoria: il che li rende virtualmente invisibili, «e quindi non sono soggetti ai controlli dell'Ispettorato del lavoro». E poi, naturalmente, il fatto che ad oggi sia ancora legale proporre tirocini curricolari gratuiti: «Un'ingiustizia molto forte che crea delle diseguaglianze sociali e le amplifica».
«Più noi riusciremo a normare bene i tirocini curricolari ed extracurricolari» dice Romano «più avvantaggeremo l'impresa sana che oggi soffre della concorrenza scorretta di chi utilizza in maniera sfruttante i tirocini».
Il libro scelto da Paolo Romano come consiglio di lettura è "Baol", sottotitolo "Una tranquilla notte di regime", romanzo breve di Stefano Benni pubblicato da Feltrinelli.
18 episod
I tirocini curricolari, cioè quelli svolti mentre si sta compiendo un percorso di studi (per esempio mentre si fa l'università, oppure un master) sono un po' i "parenti poveri" dei tirocini extracurricolari. Questo perché la normativa non protegge a sufficienza i diritti degli stagisti curricolari, a cominciare da quello a ricevere una indennità mensile. Eppure ogni anno un numero enorme di persone fa tirocini curricolari: tra 150mila e 200mila secondo le stime della Repubblica degli Stagisti, contando insieme gli stagisti-studenti provenienti dalle università, dagli ITS, dai corsi di formazione professionale, dai master universitari e non universitari, e in generale da qualsiasi percorso di formazione formalmente riconosciuto.
A focalizzare pro e contro insieme a Eleonora Voltolina, in questo episodio del podcast della Repubblica degli Stagisti registrato live all'università Cattolica di Milano, c'è Paolo Romano, 27 anni, già segretario metropolitano dei Giovani Democratici e da pochi mesi consigliere regionale della Regione Lombardia.
Durante la conversazione viene toccato anche il tema della mancata riforma della normativa, "sfiorata" e poi svanita nel 2022 con la caduta del governo Draghi, e della necessità di rafforzare i diritti dei tirocinanti curricolari: «Mi fa un po' specie» dice Romano, che la legge tuttora vigente sui curricolari risalga «al 1997-1998: io sono nato nel 1996: siamo coetanei! Ci sono problemi enormi, che è molto grave non siano stati affrontati prima». E qui Romano fa come esempio il fatto che ad oggi i tirocini curricolari non diano vita a comunicazione obbligatoria: il che li rende virtualmente invisibili, «e quindi non sono soggetti ai controlli dell'Ispettorato del lavoro». E poi, naturalmente, il fatto che ad oggi sia ancora legale proporre tirocini curricolari gratuiti: «Un'ingiustizia molto forte che crea delle diseguaglianze sociali e le amplifica».
«Più noi riusciremo a normare bene i tirocini curricolari ed extracurricolari» dice Romano «più avvantaggeremo l'impresa sana che oggi soffre della concorrenza scorretta di chi utilizza in maniera sfruttante i tirocini».
Il libro scelto da Paolo Romano come consiglio di lettura è "Baol", sottotitolo "Una tranquilla notte di regime", romanzo breve di Stefano Benni pubblicato da Feltrinelli.
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